Il progetto è stato ideato due anni fa da Remo Anzovino, uno tra i più originali e visionari compositori della scena contemporanea – che nella sua scrittura ha molto attinto dall’immaginario pasoliniano – sull’impulso emotivo di una visita notturna all’Idroscalo di Ostia, nel posto in cui Pasolini fu assassinato, perché Anzovino ha sempre creduto che i luoghi dove sono accaduti fatti importanti per la storia del nostro Paese – come per la sua celeberrima 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont) – abbiano un suono preciso. “L’emozione all’Idroscalo fu forte – afferma Anzovino – e per molto tempo mi restò addosso un senso di desolazione, ingiustizia e una tensione creativa a lenire la rabbia con una musica in forma di preghiera.”
Alcuni mesi dopo nacque la musica, chiamata “Inilosap”, pensando al nome del poeta al contrario. Attratto dal lato visceralmente popolare di Pasolini, Anzovino ha intuito che la musica potesse diventare una canzone e che a scrivere i versi dovesse essere un suo coetaneo, nato anch’egli dopo la morte dell’intellettuale. Completata la musica per voce, pianoforte, viola solista e orchestra d’archi, Anzovino l’ha condivisa con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro – sentendo che il suo linguaggio poetico potesse nel modo più moderno e universale far conoscere anche ai ragazzi più giovani la figura a tutto tondo di Pier Paolo Pasolini. Sangiorgi, impressionato dalla bellezza della composizione, ha scritto i versi, bellissimi, semplici e soprattutto universali e antididascalici. Anzovino e Sangiorgi hanno poi condiviso la scelta dell’interprete, trovando in Mauro Ermanno Giovanardi, fresco del Premio Tenco 2015 quale Miglior Album Assoluto Italiano (Il Mio Stile), la voce più credibile e intensa. Giovanardi si è fatto interprete di questa canzone facendola propria e rendendola unica. Il tema di viola, sorretto dal suono magico dell’Orchestra d’Archi Italiana, diretta dal Maestro Stefano Nanni, che ne ha curato l’arrangiamento, è interpretato in modo sublime da uno dei più grandi solisti classici al mondo, Danilo Rossi, prima viola dell’Orchestra de La Scala Milano.
Una musica, una canzone, ma anche un cd singolo e un album con una copertina davvero unica ed esclusiva con uno scatto capolavoro – che immortala Pasolini all’alba – del Maestro Dino Pedriali, il celebre autore di tutti gli scatti negli ultimi giorni di vita di Pasolini, definito dalla critica il “Caravaggio della fotografia del Novecento”, che a sua volta ha voluto omaggiare il progetto di Anzovino. La canzone “L’Alba dei Tram” e la musica “Inilosap” verranno messe in vendita il 29 ottobre attraverso iTunes e nel Nordest anche in edicola con i quotidiani locali del gruppo Espresso (Messaggero Veneto, Il Piccolo, Il Mattino Padova, La Tribuna Treviso, La Nuova Venezia e il Corriere delle Alpi) in uno speciale pacchetto confezionato con uno scatto capolavoro del Maestro Dino Pedriali, il celebre fotografo autore di tutti gli scatti negli ultimi giorni di vita di Pasolini. La musica e la canzone hanno anche ricordato ad Anzovino alcuni brani del suo repertorio composti pensando all’immaginario delle opere pasoliniane e lo hanno ispirato alla creazione di un racconto sonoro, di un commento musicale immaginario, di una storia, un film che a ogni fermata di questo tram fosse abbinata a una sua musica che a suo tempo nacque sotto la stessa influenza. E così è nato “L’Alba dei Tram – dedicato a Pasolini”, un album che si apre con l’omonima canzone e passando attraverso alcune musiche di Anzovino (da Aria a Spasimo, da Metropolitan a Cammino nella notte, da Amante a Giostra, Tabù e altre) si chiude con “Inilosap”, come se appunto la pellicola si riavvolgesse, che sarà in vendita dal prossimo 6 novembre in tutti i negozi di dischi. Tutte le info sono disponibili su www.remoanzovino.it
“Questo mio piccolo lavoro non ha nessuna pretesa di esaustività né tantomeno di spiegare Pasolini – afferma il pianista compositore Remo Anzovino – Questo, naturalmente, è un compito degli studiosi. Sono solo un musicista, che appartiene a questo tempo, devoto a quel pozzo senza fondo di libertà e rigore del pensiero, al lascito incommensurabile di ogni suo scritto, di ogni suo fotogramma. Questo disco – conclude Anzovino – è solo un insieme di immagini, che spero possano scaturire dai suoni e stimolare a rileggere o – per i più giovani – scoprire per la prima volta, pagine e immagini universali e dalla forza dirompente, ancora oggi, e forse ancora più oggi, indispensabili.”
Il progetto è stato ritenuto di alto valore culturale e ha ricevuto il sostegno di Le Vigne di Zamò, Ilcam spa e Bcc Pordenonese e la collaborazione del Centro Studi Pier Pasolini e del Comune di Casarsa.