“VIVO” perché “tre minuti. prima. di salire. sul palco. Vivo”, ma anche perché racchiude la capacità di raccontare la vita degli altri, attraverso una musica in terza persona, come nei racconti più avvincenti, melodie che ti si attaccano addosso al primo ascolto senza mai essere banali. Libero da schemi e allo stesso tempo rigorosamente coerente, convive la tradizione classica e il punk-rock, il melodramma, la grande musica da film e la canzone, l’ambient e la danza popolare. Un disco catturato nell’attimo di suonare, nell’attimo di sudare, di trasferire nella performance il senso ultimo del fare musica e di saperla fare per gli altri. La musica come una festa che si accende insieme al pubblico sera per sera, teatro dopo teatro, in un crescendo di emozione incontenibile che difficilmente si ritrova in un album di musica strumentale. Il pianoforte sa far ballare, sa far sognare, sa far commuovere e sa raccontare le contraddizioni della vita di tutti i giorni, toccando le corde più profonde dell’animo umano e infrangendo i nostri tabù.
Questa è sicuramente una dimensione quasi rock della mia musica, perchè ho costruito attorno al piano una band, dando spazio a suoni originalissimi: Vincenzo Vasi con il suo theremin sembra la voce dolente di Maria Callas e con la sua voce è capace dei voli di un Demetrio Stratos, Marco Anzovino è capace di essere motore ritmico esplosivo e anticonvenzionale e Alberto Milani, capace di farsi corno francese o violoncello, reinventa la chitarra elettrica e porta attorno al piano i suoni più moderni di Radiohead e Sigur Ros
Per celebrare la musica, ho deciso di fare un regalo speciale ai fan, arricchendo “Vivo” con un DVD che contiene il video integrale dello straordinario «Concerto della Memoria» che ho tenuto lo scorso 15 settembre sulla diga del Vajont, nella mia regione, in occasione del 50esimo anniversario della più grande tragedia evitabile della storia italiana, onore che mi è stato riservato per “Suite for Vajont”, struggente melodia celebrativa della tragedia che chiudeva l’ultimo album di studio “Viaggiatore Immobile” (2012). Il concerto vede la partecipazione straordinaria accanto alla band, dell’Edodea String Quintet e del Coro Polifonico di Ruda, rispettivamente uno dei maggiori ensemble d’archi ed uno dei più importanti cori virili. Il concerto si apre con una variazione per violino ed archi del celebre tema “9 Ottobre 1963 (Suite for Vajont)” e si chiude con la medesima musica eseguita con i 42 coristi del Coro Polifonico di Ruda diretti da Fabiana Noro. La composizione è stata riconosciuta dalla Fondazione Vajont (Comuni di Longarone, Erto e Casso, Castellavazzo e Vajont) come musica ufficiale del ricordo del Vajont ed è stata insignita in Campidoglio il 7 ottobre scorso, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il Premio Anima 2013 sezione musica. In mezzo, un’ora e un quarto di musica fatta di vita e colori, di lacrime e di ricordi per celebrare una pagina triste della nostra storia che non deve essere dimenticata.